Potatura olivo a vaso cespugliato, metodo e tecnica

La coltura dell’olivo, una pianta originaria del mediterraneo ma adattabile a tutti i climi delle regioni italiane, è una pratica molto diffusa. Sono diverse le potature utilizzate dai coltivatori, ma in questa guida ti illustro le fasi principali della potatura dell’olivo a cespuglio, adatta per le piante coltivate in ampi spazi e con sesti di impianto a distanze maggiori. Seguendo questo schema della potatura dell’olivo si favorisce una produzione precoce della pianta.

Potatura olivo a vaso cespugliato: la struttura

Il vaso cespugliato, rispetto alle altre forme a vaso, è privo di tronco ed ha solo la ceppaia. L’obiettivo della potatura è favorire la ramificazione bassa per creare una sorta di cespuglio. Le operazioni di potatura e di raccolta sono più semplici e non richiedono un notevole dispendio di energie. Per questo motivo tale tecnica è indicata come potatura dell’olivo per principianti o per chi comunque non ha grandissima esperienza.

Il tronco principale si sviluppa con un’altezza piuttosto contenuta, di circa 50-70 cm da terra. Generalmente l’olivo è composto da 3 o 4 branche inclinate verso l’esterno, da cui si diramano diverse sotto-branche. I sesti di impianto prevedono distanze di circa 5-6 metri tra le piante e 6-7 metri tra le file.

La tecnica del vaso cespugliato è particolarmente utile per ricostruire oliveti senescenti oppure distrutti da incendi e gelate. Le tradizionali forme di allevamento infatti richiederebbero tempi troppo lunghi per favorire la ricostruzione della chioma, mentre adottando questa potatura drastica dell’olivo si ricostruisce la chioma più velocemente.

In tal caso bisogna selezionare i tre polloni più vigorosi ricacciati dalla ceppaia, caratterizzati da una ripresa precoce della produzione. Questa particolare potatura all’occorrenza si può usare anche per nuovi oliveti, ma risulta piuttosto obsoleta a causa dei costi elevati della raccolta, poiché poco propensa alla meccanizzazione.

Potatura di allevamento

Possiamo individuare due tipologie di potatura a vaso cespugliato: di allevamento e di produzione.

La potatura d’allevamento a sua volta prevede diverse tipologie di intervento a seconda delle condizioni circostanti. Negli oliveti distrutti o senescenti bisogna tagliare il tronco alla base. Nel primo anno si sviluppano diversi polloni che vanno lasciati crescere, individuando quelli più vigorosi. Dal secondo anno bisogna conferire alla pianta una sorta di forma geometrica, inclinando verso l’esterno le tre branche e ripiegando i succhioni che tendono a svilupparsi verticalmente verso l’interno. Gli interventi cesori vanno ridotti al massimo. La produzione può iniziare dopo 3-4 anni, un tempo comunque inferiore rispetto alle forme classiche.

Per velocizzare la raccolta delle olive, in alcune zone d’Italia si sta diffondendo anche la potatura dell’olivo a ombrello. Gli esperti però non la consigliano, poiché diminuisce la produttività della pianta a lungo andare in quanto viene asportata gran parte della chioma.

Quando bisogna impiantare nuovi oliveti bisogna invece recidere il fusto alla base, lasciando crescere liberamente per 2-3 anni i nuovi getti, dando priorità a quelli che costituiranno le branche primarie. La produzione inizierà dopo 4-5 anni e la piena produzione si raggiungerà più precocemente rispetto alle forme classiche.


Potatura di produzione

La potatura di produzione segue lo stesso schema della potatura a vaso policonico. La chioma deve essere mantenuta aperta al centro, mentre i getti vigorosi che si sviluppano verticalmente verso l’interno vanno rimossi e le cime vanno alleggerite diradando i getti laterali.

Per completare la potatura è necessario sostituire le branchette fruttifere esaurite ed effettuare tagli periodici di ritorno sulle cime per contenere lo sviluppo in altezza.

Infine è opportuno segnalare la potatura dell’olivo ornamentale che, come si può intuire dal nome, ha una finalità prevalentemente estetica. Viene infatti usata per la coltura di piante impostate a bonsai ed è finalizzata a contenere la crescita della pianta. Tale tecnica è usata anche per dare una forma più gradevole agli olivi da giardino, soprattutto in agriturismi o aree inserite in un determinato contesto paesaggistico.

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